dal passato al futuro
L’Antico Borgo nasce nel 2024 dal desiderio di offrire un’accoglienza di qualità in una posizione strategica nel cuore delle Dolomiti Bellunesi. Acquistato nel luglio 2024, l’edificio del 1966 è stato completamente ristrutturato con cura e attenzione ai dettagli, trasformandosi in quattro appartamenti dove ogni ambiente combina il fascino della tradizione alpina con comfort moderni. Perfetti per chi cerca un soggiorno all’insegna del calore, della serenità e della genuinità della montagna.
La vicinanza all’uscita autostradale A27 di Pian di Vedoia rende l’Antico Borgo il punto di partenza ideale per esplorare il Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, Patrimonio UNESCO, facilmente raggiungibile anche per chi arriva da lontano.
Un Borgo di Pietra e Storia Millenaria
Oggi frazione di Longarone, Castellavazzo è un antico borgo di origine romana il cui nome deriva da Castellum Laebactium, la fortificazione dei Laebactes che un tempo dominava il fiume Piave.
Sorto su uno sperone roccioso che sovrasta il fiume Piave, il paese ha avuto nel Medioevo un ruolo strategico grazie ai suoi castelli e alla Pieve dei Santi Quirico e Giulitta, ancora oggi simbolo e cuore della comunità, risalente almeno al 1165.
La caratteristica più distintiva del borgo è la lavorazione della pietra. La “pietra di Castellavazzo“, una calcarea pregiata estratta localmente, ha dato fama agli scalpellini del paese, maestri di una tradizione secolare che ha lasciato il segno in tutta la regione veneta.
Questa identità rivive oggi nel Museo della Pietra e degli Scalpellini, dove si possono ammirare strumenti antichi, tecniche di lavorazione e scoprire le storie di questi artigiani. Passeggiando tra le vie del borgo, ogni edificio e ogni strada racconta questa storia: la pietra è ovunque, testimonianza tangibile di un sapere tramandato di generazione in generazione.
foto: Museo della Pietra e degli Scalpellini ©
Tra Natura e Memoria
Immerso nel contesto del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, Castellavazzo è legato alla storia geologica di queste montagne dichiarate Patrimonio Mondiale UNESCO nel 2009 per la loro straordinaria bellezza e importanza scientifica.
Il territorio rappresenta una porta d’accesso privilegiata a itinerari naturalistici e culturali: dall‘Alta Via delle Dolomiti Bellunesi ai sentieri verso il Monte Civetta, dalla Foresta di Cajada ai laghi alpini e a pochissimi chilometri dal Cadore e Comelico.
Il paese porta con sé anche la memoria del disastro del Vajont del 1963, ma ha saputo conservare il suo patrimonio culturale e le sue tradizioni. La Sagra di Castellavazzo, la festa patronale dei Santi Quirico e Giulitta e manifestazioni come “Artigianarte e Celtica” celebrano ogni anno la storia, la pietra e il legame profondo tra uomo e montagna.
Anche gli Zattieri del Piave sono stati riconosciuti Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO, valorizzando la memoria del trasporto del legname lungo il fiume, delle tecniche di costruzione delle zattere e della vita delle comunità fluviali che per secoli hanno animato queste valli.
foto: Il Veses ©